” La sgarbizza”
Il termine ” sgarbizza” è uno dei tanti figli della terminologia dialettale ferrarese che non ha riscontro,nè sede,nei vocabolari della lingua italiana.
La sgarbizza è la foglia del cipollotto sia esso bianco o di tropea ( quello rosso ).
Il suo utilizzo, storicamente legato alle famiglie più povere che “nulla” potevano buttare, oggi rappresenta una combinazione perfetta della tradizione con la cucina moderna, dove i più svariati tipi i pane si prestano alla presentazione di questo piatto.
Ingredienti :
Foglia del cipollotto ( circa un mazzolino )
Un peperone rosso
Un peperone giallo
Un pochino di sugo di pomodoro per cololarla di rosa
Olio, sale, pepe.
Procedimento
Tagliare a listarelle abbastanza sottili la foglia del cipollotto e quindi adagiarla in un tegame il cui fondo conterrà un po’ di olio per la cottura.
Pulire i peperoni dalle parti bianche interne e tagliare anch’essi a striscioline abbastanza sottili.
Aggiungere sale e pepe,coprire con coperchio e cominciare a cuocere per circa 10 minuti. Le verdure rilascieranno un po’ di acqua che servirà sia per la cottura che per farle appassire.
A metà cottura rosare con il sugo di pomodoro,preferibilmente di datterini perchè è più dolce.
Proseguire per altri 10 minuti controllando la cottura.
Un tempo…….ed ora
Questa salsa,un tempo, accompagnava i lessi ( quando c’erano ).
Ora si può servire come antipasto o piatto alternativo su pane da bruschetta, o su piada sfogliata,o su crostone di pane croccante farcito in ultimo con una sbriciolata abbondante di mozzarella.
Così dal piatto dei poveri può nascere il piatto del RE