Premessa
La magia del natale che si rinnova ogni anno nella città di Ferrara e che trova la sua espressione più alta nel meraviglioso centro storico addobbato di luci e musiche, pervade il pensiero e l’emozione che , volte , si traduce in parole scritte rivolte a tutti ma raccolte spesso solo dai bambini .
Nascono così ” le storie” che nel loro contesto fra l’immaginario ed il reale offrono ancora momenti magici che ci permettono di volare lontano.
” …Dalla terra nasce l’acqua dall’acqua nasce l’anima…
E’ fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant’altro…
E’ dolce, salata, salmastra
E’ luogo dove ci si ferma e si cui si viaggia
E’ piacere e paura, nemica ed amica e confine infinito
E’ cambiamento ed immutabilità : Ricordo ed oblio…”
( Eraclito )
Goccia dopo goccia
Era Dicembre e nel paese costruito dalla fantasia di tutti i bambini del mondo, Babbo Natale preparava i doni confezionando con cura tantissimi pacchetti colorati.
Le renne, che avrebbero dovuto tirare la sua slitta, sentivano nell’aria odore di festa ed erano piuttosto agitate all’idea della partenza di lì a poco.
Il grande freddo si faceva sentire attraverso l’urlo del vento e tutte quelle farfalline bianche, che per giorni e giorni erano scese dal cielo ed avevano ricoperto la montagna, ora erano in un unico bianco letto.
Persino il lago che qualche mese prima aveva lasciato che il vento soffiando spostasse lievemente le sue acque ora era immobile.
Le sue acque erano diventate dure e una grossa lastra di ghiaccio non permetteva agli uccelli né di bere né di pescare.
Babbo Natale dunque, indaffarato più che mai, procedeva nel suo lavoro, fermandosi ogni tanto a leggere le lettere che gli avevano spedito tutti i bambini del mondo.
Improvvisamente sentì di avere sete
Smise per un attimo il suo lavoro ed uscì di casa.
Proprio vicino alla porta c’era una fontanella che da sempre lasciava zampillare un acqua fresca e pulita che sia lui che le sue renne potevano bere.
Cercò di aprire la farfallina del rubinetto ma era dura e ghiacciata e non voleva saperne di cedere alla pressione della sua mano.
Improvvisamente gli parve di sentire che una vocina spezzasse il grande silenzio della montagna.
Puntò l’orecchio e fu allora che percepì alcuni suoni……” ohi !! !”…..ahi !!! “….” sono qui !!! “…
Avvicinò l’orecchio alla fontanella e comprese che un piccolo pezzo di ghiaccio era rimasto incastrato metà fuori e metà dentro il rubinetto.
Babbo Natale lo guardò e fu allora che quella vocina continuò.
” -Ti prego, liberami da questo posto, sono intrappolata qui da questa notte e quasi non ce la faccio più a respirare! -”
Babbo Natale corse in casa, prese un bicchiere e andò alla fontanella.
Mise la sua mano attorno al rubinetto ed aspettò.
Dopo un po’ il calore il calore di quella mano buona e delicata scaldò l’imboccatura del rubinetto fino a che sentì scivolare nel palmo della mano una gocciolina d’acqua che, svelta svelta si lascò cadere nel bicchiere.
Babbo Natale la portò in casa e cominciò a parlare con quella gocciolina.
“- Come sei piccina…proprio come la tua voce! Quasi non ti sentivo nonostante il grande silenzio della montagna-”
La goccia rispose : “-Grazie di avermi liberata. Da ore mi trovavo intrappolata lì e poi ero sola e star sola non mi piace-”
“- Se dici così- osservò Babbo Natale- è perché tu conosci altre cose o perché hai avuto degli amici o delle sorelline !
Suvvia raccontami la tua storia-”
E la piccola goccia iniziò il suo racconto.
“- Sono nata in un punto altissimo della montagna dove le rocce si sposano ai grandi sassi e dove il vento soffia giorno e notte e dove soltanto le grida delle aquile si ripetono e rispondono a se stesse. Non ero sola ma in compagnia di tante altre goccioline che, come me, saltavano fuori una dopo l’altra là, dove la roccia ed il sasso non riuscivano ad unirsi completamente e poi via, giù a scivolare tutte insieme…
Le nostre voci si univano e proprio perché chiacchieravamo tutte insieme ti assicuro che ci facevamo un po’ sentire! Ad un certo punto eravamo talmente tante che la nostra voce è diventata un unico grande borbottio.
Allora abbiamo cominciato a ricevere visite.
Bambini e adulti ci venivano a vedere e dicevano. “- Guarda, guarda che bel ruscello, ascolta la sua voce..!
E una donna ha adagiato della biancheria su un grande sasso, si è messa in ginocchio e ci ha versato addosso una polvere magica che ci faceva il solletico. Dalle nostre risate sono nate delle bollicine tutte colorate e leggerissime che si alzavano nell’aria per poi ricadere con un ” Pluff ” dentro il ruscello.
Poi siamo arrivate fin qui ed è successa una cosa che non avrei mai immaginato .
Tantissime delle mie sorelline sono finite in quel grande catino che adesso è tutto ghiacciato ed io, non so come, sono finita dentro un tunnel nero e buio che mi ha portata fin qui e proprio mentre stavo per uscire, il grande freddo mi ha gelata intrappolandomi nel rubinetto della fontanella da cui tu mi hai raccolta.
Ora le mie sorelle sono là nel lago ghiacciato ed io qui, nel fondo di un bicchiere.
Per fortuna che ci sei tu che mi ascolti!
Ma ora sei tu che mi devi raccontare la tua storia e, se puoi, dimmi anche come andrà a finire la mia-”
Dopo aver ascoltato con attenzione Babbo Natale sospirò e rispose:
“- Avrai capito che io sono un nonno…la barba bianca e lunga…i baffoni bianchi… e poi tutti questi pacchetti e giocattoli che sto preparando…!
Io sono il nonno di tutti i bambini del mondo, un nonno che abita lontano ma che, una sola volta all’anno, scende dalla montagna.
Le mie renne tirano una slitta carica di doni e sanno anche volare perché, il grande amore per i bimbi, rende magnifico e magico il viaggio.
Ma tu stai tranquilla, io non partirò senza averti portato prima dove tu desideri. Vivo qui da sempre e posso dirti che quando il grande freddo lascerà il posto al vento tiepido della stagione dei fiori, il ghiaccio del lago tornerà ad essere quel letto d’acqua fatto di mille e mille goccioline.
Se vuoi io ti porterò là insieme a tutte le tue sorelline, tornerai per un po’ nel ghiaccio e sarai immobile.
Ma poi il tempo ti cambierà e tornerai ad essere ” acqua”.
Ridiscenderai la montagna e passando attraverso i boschi e le valli porterai la vita a paesi e città.
Grandi e piccoli ti toccheranno e faranno festa con te.
Ma tu continuerai a viaggiare perché la tua storia è tutta un viaggio.
Un viaggio che corre tra la terra ed il tempo e che tocca ogni cosa prima di arrivare nella pancia del mare dove un mondo, ancora diverso, ti aspetta.